Sala espositiva 2


Le opere della sala provengono dall’ex Convento capodistriano di Sant’Anna, appartenente un tempo alla Provincia Veneta dell’Ordine dei Frati Minori. Fra i numerosi lavori finalmente esposti a oltre sessant’anni dal loro ricupero grazie ai buoni uffici delle Soprintendenze di Mantova e di Trieste – si distinguono la Presentazione di Gesù al tempio (ignoto pittore veneto, sec. XVII); il quattrocentesco San Bernardino da Siena (ambito di Bartolomeo Vivarini); Sant’Anna, (attribuita a Girolamo da Santacroce, 1537); il Redentore (foto 3) e San Pietro (anonimo artista veneto, sec. XVII), entrambi su rame; la bella Ultima Cena (di anonimo pittore veneto del Cinquecento); un Santo eremita (ignoto autore, sec. XVII); i due ritratti di Fra Giovanni Battista Maraspini (Lorenzo Pedrini, 1762) e Fra Pasquale da Rovigno (Stefano Celesti, 1640, foto 4); Santa Caterina d’Alessandria, dall’insolito abbigliamento orientaleggiante (pittore veneto?, sec. XVIII); la bella pala, infine, con Crocifisso con la Maddalena tra i Santi Pietro e Carlo Borromeo (Palma il Giovane, 1628?). 

Di buon livello sono le tele San Sebastiano (ignoto pittore veneto del sec. XVI) e l’Immacolata tra i Santi Ludovico ed Sotto la tela dell’Ultima Cena è collocato l’altar maggiore del Santuario gemonese distrutto dal terremoto del 1976, eseguito in marmo nel 1895 dai gemonesi Francesco Antonini (1842-1912) e Mattia Elia (1818-1898) su disegno di Attilio De Luigi. (Antonio Dugoni, 1827–1874).

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